BALESTRATE : CU SONA E CU ABBALLA, FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLKLORE

BALESTRATE : CU SONA E CU ABBALLA, FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLKLORE                 (Chi suona e chi balla 1-4 agosto 2015)

BALESTRATE : CU SONA E CU ABBALLA - FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLKLORE

BALESTRATE : CU SONA E CU ABBALLA – FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLKLORE

La danza è un’espressione artistica che rispecchia la cultura di un popolo, del suo territorio e delle sue tradizioni; essa è anche prima tra le espressioni artistiche del genere umano ad avvalersi del corpo come  strumento mentre le altre arti prevedono l’uso di oggetti che fungono da strumenti.  Il folklore è l’insieme di credenze, usi e costumi che sono tradizionali di un popolo o della sua cultura. Quando danza e folklore si incontrano, comprendendo nel suo insieme usi, costumi, artigianato, musica e ballo, ha origine la danza folklórica, che esprime il concetto di danza popolare, soprattutto come momento aggregativo della collettività nelle feste popolari e in occasione di eventi sociali, religiosi, rituali o cerimoniali, in cui i balli vengono accompagnati da strumenti musicali, costumi e accessori tradizionali tipici delle aree di appartenenza, diventando naturale specchio della società, del pensiero e dei comportamenti umani.                  A Balestrate, comune costiero siciliano in provincia di Palermo, la ricerca di questa sintesi è il motore del progetto del 4° Festival Internazionale del Folklore, noto come CU SONA E CU ABBALLA  (Chi suona e chi balla) ideato e organizzato dall’Associazione Culturale III MILLENNIO,

Cu Sona E Cu Abballa

Cu Sona E Cu Abballa

con  il patrocinio del Comune di Balestrate, Pro Loco Balestrate, Regione Sicilia e con il contributo di molti sponsors locali. La manifestazione giunta alla 4.a ripetizione è diventata internazionale dopo due gratificanti edizioni come  Festival Balestratese del folclore  svolte nel programma CINQUE SENSI, interno all’associazione stessa, che aveva lo scopo di diffondere la tradizione di tutte le popolazioni siciliane e di valorizzare le arti visive contemporanee, mettendo insieme giovani talenti e artisti di varia natura che si esibivano contemporaneamente. Dal 2014 infatti, dopo essere entrata in un apposito circuito internazionale di promozione di danze folk (costituito da associazioni di Balestrate, Mistretta, Petralia Sottana, Vita e Agrigento), con la proposta di gruppi provenienti da Cile, Croazia e Messico (insieme al gruppo Taratà di Casteltermini e al Gruppo dei Pastori di Balestrate) è diventato FESTIVAL BALESTRATESE DEL FOLKLORE INTERNAZIONALE.

FESTIVAL BALESTRATESE DEL FOLKLORE INTERNAZIONALE

FESTIVAL BALESTRATESE DEL FOLKLORE INTERNAZIONALE

L’edizione 2015 (svolta dal 1 al 4 agosto) ha visto la partecipazione di qualificati gruppi di danza provenienti da Polonia, Colombia, Paraguay e Serbia oltre che da Balestrate, rappresentante per l’Italia con il Ballo dei Pastori. Nella cornice della piazza Rettore Evola e per le strade di Balestrate si sono esibiti con numerose performances per la Polonia il GRUPO FOLK SPYTKOWICE KRZESANI,

POLONIA GRUPPO FOLK SPYTKOWICE KRZESANI

POLONIA GRUPPO FOLK SPYTKOWICE KRZESANI

per la Colombia la FUNDACION NACIONAL DE DANZA FOLCLORICA HERENCIA VIVA,

COLOMBIA Grupo HERENCIA VIVA

COLOMBIA Grupo HERENCIA VIVA

per il Paraguay il GRUPO DE MUSICA Y DANZAS ALMA GUARANI,

Paraguay grupo ALMA GUARANI

Paraguay grupo ALMA GUARANI

per la Serbia KUD BUDUCNOST DOBANOVCI

SERBIA KUD BUDUCNOST DOBANOVCI

SERBIA KUD BUDUCNOST DOBANOVCI

e per l’Italia il BALLO DEI PASTORI di Balestrate.

Ballo dei Pastori Contradanza

Ballo dei Pastori Contradanza

L’ospitalità delle 126 persone provenienti dalle 4 nazioni straniere partecipanti al Festival è stata curata sempre dall’associazione III Millennio, che non avendo grosse somme a disposizione per la gestione, ha usufruito dell’aiuto dell’esercito (Bersaglieri di Trapani) che ha concesso l’uso di brande militari, montate all’interno dell’istituto comprensivo “Principe di Napoli”, diventato così una grande camerata; il loro vitto (colazioni, pranzi e cene) è stato invece assicurato dalle numerose attività gastronomiche e commerciali che hanno aderito al progetto “Sponsors Platinum, Golden & Silver”, coinvolte dal direttore artistico di tutta la manifestazione e presentatore delle serate Francesco Vitale, dal presidente Maria Rita Cottone ed dal segretario dell’associazione Vito Rizzo, che è anche il responsabile del Ballo dei Pastori. Ai gruppi sono state fornite delle mini guide di Balestrate, ed ad ogni loro componente i braccialetti identificativi come nei villaggi turistici, mentre le attività commerciali hanno fatto degli sconti ai ragazzi ospiti poiché erano parte integrante del festival; molti di loro hanno fatto i turisti, comprato souvenirs, regali da portare a casa dando segno tangibile della loro presenza a Balestrate. La generosa sinergia di decine di giovani volontari locali impegnati nelle attività di gestione quotidiana e di intermediazione/interprete con un funzionale “Helpdesk” a favore  dei gruppi stranieri, ha contribuito a realizzare l’auspicata integrazione tra la comunità locale e gli ospiti nella varie sfaccettature, facendoli sentire come a casa loro, con uno spirito di gruppo molto “friendly”, che come un effetto boomerang si è riversato in tutte le strade cittadine per l’intera durata dell’evento, facendo percepire Balestrate un vero paese europeo, capace di aprirsi al futuro mantenendo vive e curando le proprie tradizioni. Ripetuti e spontanei momenti aggregativi si sono creati tra le varie comunità ospiti e locali: bastava presenziare alle prove pomeridiane dei gruppi in piazza o sul sagrato della chiesa

Prove sul sagrato della Chiesa del gruppo Paraguay Foto di Alberto Agrusa

Prove sul sagrato della Chiesa del gruppo Paraguay Foto di Alberto Agrusa

o seguirli lungo la parata per le vie principali fino al Belvedere per entrare in sintonia con molti di loro, ricevere e dare un sorriso per allietare un viso triste, fotografarli e fotografarsi con loro ed i loro variopinti costumi di scena e salutarli come amici codificati da tempo,

foto ricordo al Belvedere (COLOMBIA grupo HERENCIA VIVA)

foto ricordo al Belvedere (COLOMBIA grupo HERENCIA VIVA)

con scambio dei rispettivi contatti sui vari social, perché nonostante questi ragazzi girano il mondo, la loro genuinità è rimasta immutata. Per questo il leit motiv dell’evento CU SONA E CU ABBALLA (chi suona e chi balla) ha diversificato i suoi appellativi in CU PRIA E CU S’ARRICRIA (chi prega e chi va in giro a divertirsi). Il gruppo polacco di Spytkowice, notoriamente molto religioso (in Polonia il cattolicesimo fa parte dell’identità nazionale polacca, per cui andare a messa è molto sentito),

Messa domenicale con la partecipazione del gruppo polacco foto di Alberto Agrusa

Messa domenicale con la partecipazione del gruppo polacco foto di Alberto Agrusa

ha voluto presenziare vestito con i suoi costumi tradizionali alla messa domenicale in parrocchia intonando inni cantati, suonati e accompagnati dai loro strumenti consuetudinari (viola, violino e contrabasso), destando ammirazione per il loro raccoglimento in preghiera e il sentito accostamento religioso. Partecipanti dei vari gruppi, soprattutto i serbi che non hanno mare, sono stati accompagnati per fare escursioni nelle spiagge locali e vicine facendo conoscere le bellezze naturali siciliane (Riserva dello Zingaro, Scopello e San Vito Lo Capo) ricevendo elogi per la bellezza di tutta la costa e per il colore del mare, e qualcuno a fare il bagno al mare di notte per rinfrescarsi dal clima torrido che ha accompagnato l’evento. Altro leitmotiv aggiunto CU PASSIA, CU MANCIA E CU VIVI (chi passeggia, chi mangia e chi beve). Ai gruppetti che passeggiavano in relax per le vie del paese come comuni turisti è stato spesso omaggiato qualcosa..un frutto..un dolce..o anche un sorriso perchè, oltre a segnalare loro la gradita presenza l’ospitalità balestratese da sempre si è distinta, essendo un vero piacere far gustare o conoscere qualcosa di locale a chi è forestiero, come un simbolo, un gesto di affettuoso e spontaneo benvenuto a Balestrate!

Grupo ALMA GUARANI PARAGUAY in parata a Balestrate

Grupo ALMA GUARANI PARAGUAY in parata a Balestrate

Durante la parata itinerante dei gruppi folk per le vie di Balestrate, il pomeriggio dell’ultimo giorno, molti membri dei gruppi si sono offerti con spontaneità agli zoom dei numerosi fotografi intervenuti,

Gruppo della COLOMBIA in parata per le vie di Balestrate

Gruppo della COLOMBIA in parata per le vie di Balestrate

 

Polonia gruppo in parata

Polonia gruppo in parata

mettendo quasi in posa perfino i loro strumenti, mentre le ragazze aprivano spesso le colorate gonne a ventaglio dispensando intensi sorrisi;

PARATA SERBA

PARATA SERBA

al conclusivo Belvedere sul mare, complici  i colori del mare al tramonto quasi nessuno di loro voleva allontanarsi da quel magico luogo, per farsi immortalare tra loro, con i fotografi o con i numerosi presenti per cogliere l’attimo magico.

Conferenza Stampa INTERNATIONAL EXCHANGE FOR DINNER foto di Alberto Agrusa

Conferenza Stampa INTERNATIONAL EXCHANGE FOR DINNER foto di Alberto Agrusa

La kermesse balestratese era stata preannunziata il 21 luglio con una partecipata Conferenza Stampa INTERNATIONAL EXCHANGE FOR DINNER presso il BACCO RISTO PUB, dove ai rappresentati di giornali e testate d’informazione on line (blog, news, media) è stato presentato uno SLIDE fotografico  curato da Giuseppe Russo, Tour Leader e Blogger.

INTERNAZIONAL EXCHANGE FOR DINNER conferenza stampa

INTERNAZIONAL EXCHANGE FOR DINNER conferenza stampa

Alla presentazione fotografica avente lo scopo di fare conoscere cultura, tradizioni e usi di Polonia, Colombia, Paraguay, Serbia e Balestrate è seguita una cena multietnica con una selezione di alcune specialità gastronomiche rappresentative dei paesi ospitati con un gradito menu, preparato dallo chef del ristorante Nicola Gambino; piatti sudamericani a base di empanadas con formaggio, vegetali e carne, quesadillas con pollo e vegetali, sopa paraguayana, paiella ai frutti di mare e pollo, accanto a quelli serbi di cevapcici (carne mista speziata) e pljeskavica (hamburger di manzo) sono stati accostati per l’occasione a classici piatti siciliani come pane e panelle, arancine, sarde a beccafico, tortino di melenzane e caponata, annunciando fin dall’inizio una integrazione anche culturale-gastronomica.

PARTECIPANTI all conferenza stampa foto di Alberto Agrusa

PARTECIPANTI all conferenza stampa foto di Alberto Agrusa

A dimostrazione che i Paesi  ospitati si scoprono anche attraverso i loro sapori, la COGNITIO GASTRONOMICA è stata approfondita in una degustazione a tema durante l’evento WE SPEAK SICILIAN COOKING, pranzo preparato per gli ospiti stranieri (e aperto al pubblico) presso il ristorante ONDA AZZURRA con un menù tipicamente siciliano durante il quale l’affiatamento tra i gruppi stranieri e gli ospiti è stato rinsaldato gustando ancora cibo siciliano. Sformatino di anellenti al forno, frittatina con ricotta, bocconcino con panelle e cazzilli, arancina con carne, melanzana alla parmigiana, pomodori secchi ripieni, sfincione e pane fritto sono stati gustati e apprezzati con la complicità di vino locale e vodka polacca.

WE SPEAK SICILIAN COOKING foto di Alberto Agrusa

WE SPEAK SICILIAN COOKING foto di Alberto Agrusa

Qualche polacco infatti, quasi prevedendolo, aveva portato da casa per l’occasione la vodka, con conseguenti ripetuti e allegri brindisi bilingue  NASDROVIE e CALA CALA (cioè SALUTE nella lingua dei nostri buongustai), mentre fisarmoniche e chitarre magicamente suonate hanno fatto intonare i rispettivi canti tradizionali e scatenare qualche passo di danza! Il menù tipico siciliano è stato sempre preferito nella scelta propositiva gastronomica offerta dagli sponsors durante la varie serate e all’apprezzamento di  Sarde a beccafico, Caponata, Peperonata e Pasta con finocchietto e sarde sono seguite le richieste delle ricette da parte degli ospiti.

WE SPEAK SICILIAN COOKING foto di Alberto Agrusa

WE SPEAK SICILIAN COOKING foto di Alberto Agrusa

Se l’assioma CU MANCIA E CU VIVI è spesso dimostrato come facile motore all’integrazione e alla conoscenza, lo stesso accade anche per CU SONA E CU ABBALLA. Spesso l’inizio del suono di uno strumento contribuisce a sciogliere l’iniziale freddezza tra i gruppi, perché la musica riscalda, incuriosisce e avvicina le persone distanti geograficamente e culturalmente. E’ successo magicamente al suono magico dell’Arpa Paraguaya (principale strumento musicale che ha accompagnato il gruppo paraguayano) che ha incuriosito il gruppo polacco, avvicinandosi a quello paraguayano, prima ascoltando e poi seguendolo con il ritmo della propria musica, improvvisando una jam session musicale tra paraguayani e polacchi, proseguita con scambio di battute e saluti, sfociati in manifestazione d’amicizia nei giorni seguenti. Nella prima serata COLORI E SUONI DAL MONDO i gruppi e gli artisti partecipanti al Festival Internazionale del Folklore sono stati presentati al pubblico.

Paraguay foto Alberto Agrusa

Paraguay foto Alberto Agrusa

Polonia foto Alberto Agrusa

Polonia foto Alberto Agrusa

Serbia Foto Alberto Agrusa

Serbia Foto Alberto Agrusa

Nell’arco delle quattro serate  dall’1 al 4 agosto, senza alcuno scopo di gara, i cinque gruppi di danza con i loro coloriti costumi hanno presentato sul palco della Piazza Rettore Evola i loro repertori, alternati dai saggi poliedrici di ragazzi e ragazze del MAS Music Art School di Balestrate, che dopo aver frequentato i corsi di danza classica, hip hop, modern jazz e zumba, hanno dato prova del loro talento.

MAS MUSIC ART OF SCHOOL

MAS MUSIC ART OF SCHO

MAS MUSIC ART OF SCHOOL

ITALIA BALLO DEI PASTORI di Balestrate (o “mascarati pi strata”, mascherati per le strade) vedi il video ZOOM,ANDATA&RITORNO                                

gruppo Ballo dei Pastori

gruppo Ballo dei Pastori

La tradizione più antica del paese di Balestrate, strettamente legata al carnevale, è “Il Ballo dei Pastori” o “contradanza acrobatica mascherata” che risale al XIX secolo. Un gruppo di pastori, al ritmo delle musiche tradizionali locali, si scatena in un complesso e coinvolgente ballo Pantomima-Tarantella per le vie del paese.

ballo dei pastori tarantella

ballo dei pastori tarantella

Il nome è legato ad una leggenda tramandatasi oralmente di generazione in generazione. Si dice che nei tempi antichi il carnevale si festeggiasse in due giorni: domenica e lunedì e che un gruppo di pastori non riuscisse mai a partecipare ai festeggiamenti perchè il padrone del gregge non li lasciava mai liberi.

Ballo dei pastori Trasi e nesci

Ballo dei pastori Trasi e nesci

Un anno riuscirono ad essere liberi il martedì, ma giunti in paese, seppero che ormai la festa era passata. Decisero allora di festeggiare il carnevale a modo loro indossando abiti femminili e scatenandosi in contradanze per tutto il paese. Da allora il carnevale ebbe un giorno in più che fu chiamato “lu jornu di lu picuraru”, da cui il nome dato al ballo. Il ballo si esegue in coppie (formate solo da soli uomini dal viso mascherato) e i danzatori vengono definiti con i ruoli di Dame e Chevalier, termini derivati dalle quadriglie francesi. Il numero dei partecipanti al ballo varia tra 16, 20 e 24 elementi, numeri legati alle figure coreutiche della contraddanza effettuate in quartetti. Una delle figure coreutiche che rappresenta questo legame con la quadriglia è la “grascè” (grande catena, dal termine francese “grande chaîne”).

Ballo dei Pastori Grascè

Ballo dei Pastori Grascè

La tradizione dice che l’origine dei costumi è dovuta ad una rapina compiuta da un brigante, conosciuto come il Pastore, che li sottrasse ad una compagnia teatrale, per cui gli “abiti di scena” sono variegati e miscelati senza un apparente modello.

pizzi, rasi, nastri & merletti

pizzi, rasi, nastri & merletti

Come Arlecchino vestito con un costume fatto di tanti ritagli colorati di stoffa, anche i pastori hanno un costume riciclato dalla sapiente opera di mamme, moglie, sorelle, che con “recycled vintage fashion” assemblando trini, merletti, pizzi, rasi, avanzi di stoffa, colli di pelliccia trovati in soffitta e vecchia lingerie della nonna hanno costruito per loro uno stile personalizzato…anche questa è arte! Se all’apertura della loro esibizione con il romantico stornello “Cocciu d’amuri” eseguito dal gruppo dei cantori e suonatori che li accompagnano, Vito Rizzo, presidente e promoter dell’associazione il Ballo dei Pastori, ha presentato il decano dei suonatori “u zu Giovanni Giordano” (che segue il gruppo fin dai suoi albori, suonando ogni tipo di percussioni, “ciancianeddi” e a volte strumenti autocostruiti e arrangiati), nel gruppo dei pastori si sono visti dei giovanissimi innesti ai più anziani di terza o quarta generazione, segno incommensurabile del tempo che passa ma che segnala che anche tra i giovani di Balestrate è forte il senso di appartenenza alle tradizioni longeve come queste, che continuano a fare da volano rappresentativo di Balestrate nel turismo e nel folklore.

Ballo dei Pastori giovanissimi

Ballo dei Pastori giovanissimi

Tra mazurke, contradanze e tarantelle il Ballo dei Pastori dipana i suoi coloriti passi al ritmo di fisarmonica, chitarra, mandolino e tamburelli, mentre gli applausi dei fans piovono a cielo aperto. Esso molto popolare in Sicilia ed amato dalle famiglie balestratesi che lo seguono come FANS ai numerosi festival del Folklore a cui partecipa, ha anche presenziato all’Expo 2015, rappresentando il simbolo riconosciuto del Carnevale e del Folklore balestratese.

POLONIA GRUPO FOLK SPYTKOWICE KRZESANI                                                                                 vedi il video ZOOM,ANDATA&RITORNO                              

                                                                      

POLONIA girotondo GRUPPO FOLK SPYTKOWICE KRZESANI

POLONIA girotondo GRUPPO FOLK SPYTKOWICE KRZESANI

Esso è composto da ragazzi e ragazze molto giovani, seguiti da alcuni accompagnatori adulti; proviene da Spytkowice, un piccolo comune rurale del distretto di Wadowice, nel voivodato della Piccola Polonia, situato nel cuore dei Monti Tatra, le montagne più alte della Polonia al confine con la Slovacchia, territorio ricco di parchi e aree protette. Il gruppo è giovane anche come costituzione foklorica ed il desiderio dei suoi membri è di mantenere e diffondere le tradizioni dei montanari Tatra, facendo propria l’esortazione fatta loro durante una visita in Polonia da papa Giovanni Paolo II, che, riscontrando nelle Highlands una società integra che vive seguendo ancora la grande tradizione polacca, propone di non abbandonarla e non usare gli stili contemporanei e le mode, ma di sostenere lo sviluppo rurale in conformità all’associazione locale Podhalanska.

POLONIA COSTUMI TRADIZIONALI GORALES

POLONIA COSTUMI TRADIZIONALI GORALES

I ragazzi vestiti, secondo l’uso dei montanari Gòrales, con candide camicie e pesanti pantaloni bianchi di lana con grandi borchie ricamate, fermati da una grossa cintura in pelle, e in testa cappelli di feltro con penna, e le ragazze vestite, con camicia dalle maniche ricamate, gonne con rose stampate e gilet a motivi floreali, calzano tutti dei particolari mocassini di pelle intrecciata.

POLONIA danza a saltarello

POLONIA danza a saltarello

Alternando balli in girotondo e a salterello (alternando le due gambe) a canti nella tradizione Tatra, hanno proposto la loro danza più famosa che si ispira ai taglialegna dei boschi.

POLONIA BALLO DELLA CIUPAGA

POLONIA BALLO DELLA CIUPAGA

I ragazzi girano intorno ad un ceppo di legno, brandendo in alto la “ciupaga”, la tradizionale piccozza, come fosse un trofeo, mentre le ragazze raccolte in gruppo cantano in coro con il sottofondo di violini e viole, strumenti cari alla tradizione di Chopin, famoso compositore polacco.

POLONIA viola, violino & viloncello

POLONIA viola, violino & viloncello

Il gruppo delle donne invece propone una danza in girotondo d’ispirazione contadina con i forconi,

POLONIA danza con i forconi

POLONIA danza con i forconi

riallacciandoci ai canti propiziatori prima della raccolta del grano, mentre gli uomini chiudono la danza intorno ad esse con le zappe.

POLONIA VALZER POLONAISE

POLONIA VALZER POLONAISE

Non è mancato un gradito omaggio  alla ‘Polonaise’, danza nazionale del cinquecento, molto cerimoniale e caratterizzata dall’andamento maestoso, in tempo moderato, proposta dalle ragazze vestite con abiti lunghi di raso turchese e accompagnate da giovanissimi cavalieri in pantaloni neri lunghi e camicie con papillon turchese.

COLOMBIA FUNDACION NACIONAL DE DANZA FOLCLORICA HERENCIA VIVA                           vedi il video  ZOOM,ANDATA&RITORNO                                                                                          

 

Colombia Fundacion de Danza Folklorica Herencia Viva

Colombia Fundacion de Danza Folklorica Herencia Viva

La Compagnia Nazionale di Danza HERENCIA VIVA è stata creata come attività a livello universitario nel 1987, entrando a far parte del programma artistico della Jorge Tadeo Lozano University. Essa è un entità artistica che promoziona il folclore Colombiano proteggendo e mantenendo viva l’eredità che con orgoglio e fede hanno creato gli antenati. Il loro obiettivo è quello di rendere contemporaneo il folclore e le radici Colombiane, di rendersi portavoci di una tradizione dimenticata, di tutte le conoscenze che provengono dal passato, nelle quali il protagonista è il popolo, in quanto reale proprietario della cultura autoctona. Questa eredità di incalcolabile valore si proietta su vari palcoscenici grazie alla danza di un gruppo di persone chiamate Herencia Viva (Patrimonio Vivo). Il sogno e il movimento del corpo diventano dimostrazione dell’identità di un intero paese grazie ad uno dei gruppi di ballerini più importanti della Colombia.

Colombia te quiero

Colombia te quiero

Essa mira a diffondere il folklore colombiano e interpretare la propria musica con  “cuerdas, tambores y mucho”, sotto la direzione di Monica Cecilia Mercado, fondatrice anche della Scuola di Danza colombiana che attualmente conta più di 40 membri. La professionalità di tutti i ballerini è il loro punto di forza, che calamita l’attenzione fin dal primo momento che li si vede, forti  nella varie espressioni di ballo con i suoi colori, modi e suoni. Percussioni (dai vari tipi di tamburo), flauto, tiple (una specie di chitarra) charango, maracas accompagnano le danze, seguendo ognuno con il proprio ritmo la diversità etnica con cui  nel tempo si è formata la Colombia; questa è infatti il risultato di un mix di amerindi e indigeni autoctoni,  bianchi e spagnoli giunti al seguito dei coloni e discendenti neri africani provenienti dal vicino Caribe e ogni etnia entrando in contatto con l’altra nel territorio ha influenzato, oltre la società, la cultura, la gastronomia, anche  musica e danza, prendendo le forme di Cumbia (dal carattere trietnico: nera africana, indigena e bianca), Bambuco (danza degli andini, influenzata poi dai ritmo introdotti dai coloni spagnoli), Salsa e Merengue (danze caraibiche con movimenti ritmati per lo più di spalle e piedi). Tutte queste tipologie di danze sono contenute nella varie poliedriche performances, proposte per simboleggiare le varie attività quotidiane, indossando coloriti costumi e acconciature.

Campesinos

Campesinos

Così il ballo raffigura l’atto della semina tra i campi in uso tra i campesinos con le donne che scuotendo in alto una cesta piatta di bambù, mentre le ballerine indossano costumi colorati con gonne a balze, e con gli uomini che agitano grossi bastoni di bambù.

Fiestas

Fiestas

Le coreografie raffigurano anche le “fiestas” che seguono il raccolto, che sono rappresentate con balli in girotondo, in cui le donne  portano con eleganza una rosa tra i capelli indossando bianche camice ricamate su gonne a balze colorate rosso corallo aperte a ventaglio e grossi orecchini ad anello ai lobi, mentre gli uomini indossano dei pantaloni bianchi arrotolati fino alle caviglie e camicie amaranto ricamate con sombreros in testa.

danza Afro-Caribe

danza Afro-Caribe

I ritmi si fanno più intensi, seguendo i tamburi, nelle scatenate danze afro-caraibiche con le ragazze che indossano minigonne a balze giallo/blu e corpetti corti floreali con una fascia frontale in tema bicolore sulla testa, atta a trattenere un’extension di lunghe treccine di capelli,

particolare di acconciatura e extension

particolare di acconciatura e extension

e orecchini con grossi cerchi dorati, mentre i ragazzi indossano pantaloni sfrangiati alla caviglia, bandana in testa e torso nudo. La frenesia di ballo dei colombiani è contagiosa ed è un vero godimento anche degli occhi osservarli così sicuri dei passi frenetici e ritmici nel così poco spazio disponibile del palco.

sfarzosi costumi arancio e blu

sfarzosi costumi arancio e blu

sombrero e candele

sombrero e candele

candele

candele

Le coreografie  nel loro repertorio sono tante, anche a tema religioso con la raffigurazione delle offerte delle candele durante le cerimoniali religiose, con i costumi a quadretti bianchi e blu o rossi sulle gonne ampie multicolorate con balze per le donne e pantaloni bianchi corti alla caviglia, camicia chiusa da fascia con i colori nazionali della Colombia e tutti a piedi scalzi tenendo in mano gli uomini i sombrero e le donne le candele.

eleganti costumi con gonne a ventaglio

eleganti costumi con gonne a ventaglio

 

Danza Indigena

Danza Indigena

Il repertorio colombiano si conclude con un ballo di chiaro riferimento indigeno che sembra un inno alla gioia, con costumi succinti e gonnellini di fibra vegetale e cavigliere di raso intrecciato per tutti, busto scoperto per gli uomini e top per le donne, che culmina con un improvviso stop dei tamburi e l’inchino davanti al numeroso pubblico, che ricambia il gradimento con un lungo applauso, meritatissimo anche per le virtuosissime coreografie, i fantastici e colorati costumi scenici scelti personalizzando ogni singola performance e l’allegria che hanno saputo trasmettere con la professionalità che li ha contraddistinto.                                                                                                                                                                                                                               PARAGUAY GRUPO DE MUSICA Y DANZAS ALMA GUARANI                                                             vedi il video ZOOM, ANDATA&RITORNO  del Ballo della Bottiglia                              

Paraguay Grupo ALMA GUARANI

Paraguay Grupo ALMA GUARANI

Il gruppo di musica e di danze del Paraguay, fondato nei primi anni 1990, mantiene, preserva e divulga la cultura del folklore Paraguaiano. Si tratta di professionisti, studenti e appassionati delle danze e degli strumenti tradizionali (arpa paraguaya, chitarra e bandoneon, una specie di fisarmonica ), che amano il Paraguay e intendono farlo conoscere in tutto il mondo, che sono attualmente guidati  dalla direttrice Laura Gomez Pedrozo. Uno dei balli paraguayani più popolari è la Galopera, che viene eseguito suonando qualsiasi tipo di musica al ritmo di Polka paraguaiano o galoppa.

vedi video ZOOM,ANDATA&RITORNO del ballo de la Galopera   

 

Galopera

Galopera

La danza riservata solo per le donne può essere individuale o collettiva.

3 Galoperas

3 Galoperas

Le ballerine galoperas ballano con una brocca in testa, che devono saper bilanciare con la grazia durante le evoluzioni di danza tra polke, galopas, sarandeos.

distesa in equilibrio con la bottiglia in testa

distesa in equilibrio con la bottiglia in testa

eleganza

eleganza

Questa danza è di solito eseguita in particolare nella festa di San Blas, il 3 febbraio: la Vergine di Caacupé e Mercedes, perché in quella ricorrenza numerose donne misero delle brocche d’acqua in testa per raggiungere i pellegrini, mandriani in partenza per gli eventi in onore di San Blas, patrono della voce.

chicas paraguayas con la galopera in testa

chicas paraguayas con la galopera in testa

Dopo gli eventi religiosi, tutte le persone si sono riunite negli spazi aperti per ballare coinvolgendo le donne con le brocche.

aho poi, collana di rosario & piri, panuelos

aho poi, collana di rosario & piri, panuelos

Il tipico costume femminile è composto dal Typoi, camicetta bianca o di colore chiaro con maniche di pizzo (in lingua guaraní “Aho Poi”), ampia e lunga gonna alla caviglia, spesso fiorata, con uno o due balze ornate da merletto. I capelli lunghi sono costituiti da una o due trecce magnificamente ornati con fiori di campo (garofano e gelsomino) e un  fermacacapelli  “peineta” d’oro, un poncho ricamato,

Fermacapelli Pineida & Acconciatura floreale

Fermacapelli Pineida & Acconciatura floreale

mentre al collo non deve mancare il Rosario d’oro. Il tipico costume maschile è composto dal Piri, sombrero di paglia, bandana annodata di forma triangolare (in guaranì Pañuelos) di colore bianco, nero, rosso o blu, camicia bianca di Aho Po’i con ricamo sul davanti, su polsini e collo, pantaloni diritti di colore bianco o nero, ampia fusciacca in vita realizzata con fili di cotone tricolore (rosso, bianco e blu) con le estremità sfrangiata, fruste che sono state utilizzati per controllare il bestiame e ai piedi delle comuni scarpe nere di pelle.

GAUCHOS, BOMBACHOS & TIRADOR

GAUCHOS, BOMBACHOS & TIRADOR

Alcune volte gli uomini portano i pantaloni da gaucho sbuffanti alla caviglia (bombachos) e fermati in vita da guaiaca, una grossa cintura portadenaro (per conservare monete, tabacco e fumo,  orologio e perfino la pistola) e il tirador, una striscia modellata di pelle copripantalone per proteggerlo dai vari attriti, una camicia a quadretti e un sombrero nero in testa. Un’altra coreografia è quella di ballare con delle bottiglie in testa, che può essere eseguita individualmente o in coppia.

Danza della Bottiglia

Danza della Bottiglia

È una danza che richiede un buon equilibrio, con possibilità di eseguire i passaggi di base che portano da uno a sei o otto bottiglie sovrapposte nella testa con un finale di inchino disteso per terra con il busto in avanti verso il pubblico, portando in testa in equilibrio le bottiglie dritte sempre sovrapposte.

Ballo dello Scopa

Ballo dello Scopa

Tra gustosi siparietti di scena in cui viene mimato il ballo della scopa, con tante coppie che ballano mentre una dama singola ha una scopa che deve cedere con passaggi rapidi ad un’altra, per portagli via il compagno, prima che la musica cessa.

Curuzu Yegua (Festa della Croce)

Curuzu Yeguà (Festa della Croce)

Anche tra i paraguayani le usanze religiose, specie in occasione del Curuzú yeguá (festa della croce)  vengono rappresentate in danza, con ballerine vestite di bianco che portano ceste di vimini piene di pane di farina  di manioca (modellati a forma di animali) da offrire ai presenti.  Alcune consuetudini molto radicate, vengono riportate anche sul palco, perché facenti parte di tradizioni antiche, a prescindere dal luogo dove ci si trova. Infatti paraguayani, consumatori come tutti i sudamericani di infuso di mate caldo, hanno tra le loro consuetudini quella di bere freddo il loro infuso di hierba mate, chiamato TERERE’, portandolo ovunque in pratici termos, e non perdono occasione per fare una pausa, al lavoro in ufficio, per strada o in casa, accompagnandolo con un rituale d’intrattenimento con chiunque sia alla loro portata.

terere'

terere’

E’ un rito che anche a Balestrate non è passato inosservato, osservandoli passare di mano il termos perfino sul palco per rinfrescarsi  tra un passo di danza e l’altro e non mancando di offrirlo ai vicini spettatori con naturalezza. La simpatia, semplicità e la spontaneità dei paraguayani sono caratteristiche simili a quelle siciliane, facendo nascere segni di amicizia tra i rispettivi gruppi e commozione alla loro partenza da Balestrate.                                                                                                                                                                                                                            SERBIA KUD BUDUCNOST DOBANOVCI                                                                                                   vedi il video ZOOM,ANDATA&RITORNO                                 

                 

GRUPPO SERBO KUD BUDUCNOST DOBANOVCI

GRUPPO SERBO KUD BUDUCNOST DOBANOVCI

L’ensemble “Buducnost” è stato istituito nel 1985 nella città di Dobanovci, situato a circa 20 km da Belgrado. Attualmente il gruppo è composto da circa 250 persone in tre sezioni: sezioni folcloristiche, musicali e veterani. Il loro programma è composto di danze provenienti da varie parti della ex Jugoslavia. L’ensemble ha partecipato a numerosi concorsi regionali e internazionali riscuotendo sempre molto successo. Attualmente è diretto da Dragan Todorčević con la collaborazione alle coreografia di Dragan Bubić. La danza più rappresentativa è il KOLO “cerchio”.

SERBIA a ritmo di Kolo

SERBIA a ritmo di Kolo

Esso si esegue fra gruppi di persone (generalmente alcune dozzine, ma in ogni caso almeno tre) che abbracciano la vita del vicino, tenendosi sull’apposita cintura di pelle (košulja), formando idealmente un cerchio, da cui prende nome la danza.

SERBIA aggrappati alla košulja

SERBIA aggrappati alla košulja

Nel kolo una persona dà inizio alla danza usando un fazzoletto (o una sciarpa intrecciata) che viene passato di mano in mano ad altri danzatori a turno, creando un movimento in forma di serpente, dando vita a diverse coreografie in tema.

SERBIA particolare del fazzoletto (sciarpa) intrecciato

SERBIA particolare del fazzoletto (sciarpa) intrecciato

Generalmente il ritmo è inizialmente dolce, aumenta poi gradatamente facendosi sempre più sostenuto per poi nuovamente scemare ritornando moderato. Praticamente la parte del corpo sopra la vita non si muove. I passi di base sono facili da imparare, ma i danzatori esperti ballano il kolo con gran virtuosismo, grazie agli elementi ornamentali che vi aggiungono, come i passi sincopati.

SERBIA virtuosismi del Kolo

SERBIA virtuosismi del Kolo

La danza è accompagnata da musica strumentale, suonata spesso con una fisarmonica, ma anche con altri strumenti, la frula, una sorta di flauto tradizionale, il gusle, uno strumento a corda simile a un violino, la tamburica, una varietà di liuto, o la šargija, uno strumento a corda. Gli uomini e le donne ballano insieme, ma alcune danze sono solo per uomini e altre solo per donne.

SERBIA passi ritmici del Kolo

SERBIA passi ritmici del Kolo

La musica è generalmente molto veloce. La Serbia ha un forte legame con la Turchia  e il paese dei balcani è uno nevralgico incrocio di razze e molti musulmani sono presenti con la loro religione e costumi, che si integrano poi con quelle locali), per cui tradizioni e costumi risentono della sua influenza.

SERBIA cintura di pelle (košulja) & pojas

SERBIA cintura di pelle (košulja) & pojas

Le donne indossano camicie bianche ricamate  sotto un corpetto nero con ricami dorati.

SERBIA particolare dei costumi femmininile del kolo

SERBIA particolare dei costumi femmininile del kolo

Sopra le gonne sempre ricamate con fiori vivaci per far risaltare la femminilità delle danzatrici si indossano pesantissimi grembiuli di velluto legati in vita.

FASCINO DELLE DONNE SERBE

FASCINO DELLE DONNE SERBE

Al collo portano una collana identificativa con dischi rotondi e piatti dorati di origine turca. I capelli quasi sempre sono intrecciati in una o due trecce e decorati con nastri rossi o fiori per le ragazze o le donne che non sono sposate, mentre le donne sposate indossano tessuti o fazzoletti di seta sulle loro teste. Gli uomini indossano un berretto di lana d’agnello che ricorda il fez, chiamato šajkača, un corpetto o gilet a doppio petto (chiamato djamadan) sopra la camicia di lino ricamata  e con cuciture decorate a punto croce. I pantaloni in lana pesante scuri  chiamati čakšire sono decorati lungo le cuciture e intorno alle tasche con  trecce nere di lana e si restringono dal ginocchio alla caviglia. Sopra i pantaloni in lana c’è una cintura (košulja) con una fascia di lana a righe, i pojas (појас).

SERBIA OPANCIE

SERBIA OPANCIE

Uno degli elementi più interessanti del costume per il kolo sono le scarpe, chiamate opancie fabbricate in cuoio modellato per i piedi dei danzatori sia uomini che donne. Esse hanno una punta arricciata e ricurva in avanti, che al di là di ogni significato hanno uno scopo pratico…quello di evitare di cadere indietro nei bagni turchi !

SERBIA saltando

SERBIA saltando

La bellezza dei costumi, ma anche delle donne serbe non è passata inosservata, destando stupore, ammirazione e lasciando molti FANS pronti a riaverli ancora ospiti ancora in Sicilia.

foto ricordo al Belvedere con il gruppo colombiano

foto ricordo al Belvedere con il gruppo colombiano

Foto ricordo con selezione gruppi PARAGUAY e COLOMBIA

Foto ricordo con selezione gruppi PARAGUAY e COLOMBIA

Foto ricordo con gruppo PARAGUAY

Foto ricordo con gruppo PARAGUAY

BALESTRATE SUMMER BEACH

BALESTRATE SUMMER BEACH

Balestrate LIDI ESTIVI

Balestrate LIDI ESTIVI

Altre foto sono visibili sull’album FLICKR “BALESTRATE : CU SONA E CU ABBALLA – FESTIVAL BALESTRATE DEL FOLKLORE INTERNAZIONALE” cliccando sul link sotto indicato  https://www.flickr.com/photos/giuseppe_russo/albums/72157657267076916 

Cose da fare in sicilia

Cose da fare in sicilia

Pubblicato anche su COSEDAFAREINSICILIA http://www.cosedafareinsicilia.it/2015/08/18/balestrate-ecco-il-folklore-di-cu-sona-e-cu-abballa-il-reportage/ 

Altri Reportages sulla Sicilia sono visibili, cliccando sui sottoindicati links :  

VENTO DI SCIROCCO A BALESTRATE (25-28 GIUGNO 2015) https://russogiuseppefotoeviaggi.wordpress.com/sicilia/balestrate-vento-di-scirocco-vi-cuntu-u-ventu-di-sciroccu/

BALESTRATE SAPORI DI SICCIARA https://russogiuseppefotoeviaggi.wordpress.com/sicilia/balestrate-sapori-di-sicciara/ 

BALESTRATE : ALTARI DI SAN GIUSEPPE https://russogiuseppefotoeviaggi.wordpress.com/sicilia/balestrate-altari-e-pani-di-san-giuseppe-quando-la-tradizione-popolare-legata-alla-devozione-religiosa-sposa-larte/

SCALA DEI TURCHI                           https://russogiuseppefotoeviaggi.wordpress.com/sicilia/scala-dei-turchi/           

MADONNA DEL PONTE https://russogiuseppefotoeviaggi.wordpress.com/sicilia/madonna-del-ponte-partinico 

CASTELLAMMARE DEL GOLFO : TROPHEE BAILLI DE SUFFREN E LA GRANDE BELLEZZA https://russogiuseppefotoeviaggi.wordpress.com/sicilia/castellammare-del-golfo-trophee-bailli-de-suffren-e-la-grande-bellezza/                                                                                   

SAN VITO LO CAPO E IL FESTIVAL DEGLI AQUILONI https://russogiuseppefotoeviaggi.wordpress.com/sicilia/san-vito-lo-capo/

0 commenti

  1. Bellissimo reportage, complimenti Giuseppe!

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