TOUR IN PAKISTAN : GLI ULTIMI PAGANI DEL KAFIRISTAN – KALASH CHILAM JOSHI FESTIVAL dal 9 a 24 Maggio 2019

TOUR IN PAKISTAN : GLI ULTIMI PAGANI DEL KAFIRISTAN – KALASH CHILAM JOSHI FESTIVAL dal 9 a 24 Maggio 2018

L’ITINERARIO E’ RIPROPOSTO DA 9 A 24 MAGGIO 2019 DA VIAGGI TRIBALI 

 

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PROGRAMMA DI VIAGGIO  CON VIAGGI TRIBALI  

Pensione Completa con ingressi ed escursioni comprese

1° GIORNO: MERCOLEDI’ 9 MAGGIO 2018  ITALIA – SCALO INTERNAZIONALE            

Ritrovo dei Sig.ri partecipanti all’aeroporto di partenza. Disbrigo delle formalità di imbarco. Partenza con volo di linea, in classe economica, per Istanbul, da cui dopo un breve transito si riparte con nuovo aeromobile per Islamabad. Pasti e pernottamenti a bordo.   

2° GIORNO: GIOVEDI’ 10 MAGGIO 2018 ISLAMABAD CITY TOUR  Bus F/B                  

Arrivo all’aeroporto internazionale di Islamabad presto con trasferimento in hotel, colazione e tour della città. Islamabad è la capitale del Pakistan, situata ai piedi delle Margalla Hills nella parte settentrionale del Potohar Plateau. In contrasto con la sua vicina città gemella di Rawalpindi, è verde e lussureggiante. Si visitano la Moschea Shah Faisal (progettata dall’architetto turco Vedat Dalokay e finanziata in gran parte con donazioni dell’Arabia Saudita, è una delle più grandi moschee del mondo), il view point Pir Sohawa sulla parte superiore delle Margalla Hills con vista panoramica sulla città, Shakar Padia (il moderno e superbo Pakistan Monument a forma di fiore di loto) e il Lok Virsa (Museo Nazionale di Etnologia che presenta le tradizioni di storia e vita pakistane). A Rawalpindi all’interno del vecchio ed esteso Raja Bazaar avremo modo di osservare la varia umanità proveniente anche da località pakistane remote con la loro diversità etnica tra un via vai di contrattazioni compulsive in mezzo a bancarelle e negozi super forniti, paragonabili al tipico suq arabo. Pernottamento a Islamabad : Guest house standard o Cornation Guest house o Casablanca  Guest  house o Jasmine Guest house  o Sari Silk Road Guest house o Envoy Continental Hotel o Regency Hotel o similare

3° GIORNO: VENERDI’11 MAGGIO 2018 ISLAMABAD – DIR – 350 km, 9-10 h Bus F/B                         

Con un lungo transfer prima in autostrada e dopo sulle prime pendici montane che fiancheggiano fertili vallate, facendo molte soste fotografiche, si raggiunge Dir, villaggio a guardia del Lowari Pass, dove è bene fare uno stop logistico prima di affrontare la salita nel nord del Pakistan. Pernottamento a Dir : Flack Sar Hotel o similare                              

4° GIORNO: SABATO12 MAGGIO 2018 DIR – LOWARI TUNNEL  – CHITRAL 155 km,  5-6 h  Bus F/B                                                                   Partenza per Chitral via Lowari Tunnel, appena completato e che attraversando il Lowari Pass consente tra tornanti mozzafiato e panorami sulla valle circostante di raggiungere più velocemente Chitral (1475 m), situata in una valle isolata nell’estremo nord del Khyber Pakhtunkhwa ai piedi del Tirich Mir (7.708m, la più alta sommità dell’Hindū-Kūsh, panoramica vetta visibile da diverse angolazioni cittadine). Alessandro Magno fece tappa qui nel 326 aC, lasciandosi alle spalle la tradizione greca che si riflette ancora oggi in queste valle nei costumi della popolazione indigena. Una recente iscrizione sanscrita ricorda che il paese era sotto il re Kaipal di Kabul, di fede buddista. Qui dopo vari regimi, i Mehtras salirono al potere e governarono il piccolo regno per oltre trecento anni. Arrivando in tempo utile e se sarà programmata, assisteremo ad una locale partita di Polo, il gioco nazionale pakistano, che a Chitral ha grande seguito e storica fede sportiva con team ben rappresentati nel Pakistan Premier League, mentre sono richiesti i permessi utili per entrare nella Kalash Valley. Pernottamento a Chitral : Pamir Riverside Hotel o PTDC Hotel o Tirch Mir View Hotel o similare                               

 5° GIORNO: DOMENICA 13 MAGGIO 2018 CHITRAL – BUMBURET VALLEY – 36 km,   2 h  Jeep F/B                                                                             In mattinata visita alla Shahi Masjid, sede di scuola coranica, con gli adiacenti Shahi Qila o Chitral Fort (Palazzo-Fortezza dei Mehtar) ed il Bazaar, dove sono vari commercianti locali di etnia Pashtun. Proseguimento per la Valle Bumburet/Kalash, visitando il villaggio di Brun ed entrando in alcune tipiche case tradizionali accatastate sulla roccia, il museo e il cimitero (andando in giro con una passeggiata da un villaggio all’altro, casa per casa).                                              La KALASH VALLEY (1670-2310M) è composta da tre piccoli valli adiacenti (Bumburet, Rambur e Birir), situate nell’Hindu-Kush tra il confine con l’Afghanistan e la valle di Chitral e accessibili tramite una strada transitabile in jeep. I Kafir Kalash, che sono circa 3000 abitanti, costituiscono il più piccolo tra le minoranze etniche del Pakistan. Hanno una religione specifica ed una cultura uniche al mondo, venendo considerati dai musulmani uomini infedeli (Kafiri appunto), perché politeisti di antichi Dei e noti al mondo esterno per il loro atteggiamento gioioso verso la vita. A differenza delle altre minoranze che vivono esclusivamente in una particolare area geografica, vivono in piccoli villaggi costruiti sulle colline vicino alle rive dei corsi d’acqua, mentre le loro case sono costruite su fondamenta di pietra solide, accatastate le une alle altre. L’origine dei Kalash è controversa. La leggenda dice che i soldati delle legioni del conquistatore macedone Alessandro Magno si stabilirono a Chitral e da qui imparentandosi con la gente locale diventarono progenitori degli attuali Kalash, parlando ancora l’antico idioma Kalashwar;  tra la popolazione molti presentano tratti somatici ariani con carnagione chiara e occhi cerulei. Recenti analisi dei DNA sono state effettuate per ricercare la loro parentela genetica con gli europei, ma gli attuali Kalash si dichiarano convinti discendenti di Iskander  Pernottamento a KALASH BUMBURET : Hotel Alaxdar Post o Battu House o PTDC Hotel o Jinnah International Hotel o similare 

6° GIORNO: LUNEDI’14 MAGGIO 2018 GIORNATA INTERA A BUMBURET/RUMBUR VALLEY JOSHI KILAM FESTIVAL 1 – 16 km, 2 h  Jeep F/B                                                                                                                                                                                                                                                            All’alba in ogni villaggio della valle viene distribuito e condiviso il latte; la gente locale si invita reciprocamente nelle proprie abitazioni, cominciando poi a ballare negli incroci del proprio paese. Dopo si raggiunge con la jeep la Rumbur Valley (presso il Charsu di Grum) per partecipare al locale Festival con grande adunanza di gente Kalash pronta per ballare, proveniente dai villaggi limitrofi, visitando i vari villaggi o visitando il Museo locale, mentre la sera si ritorna a Bumburet per il pernottamento in hotel. In queste giornate in cui avviene la massiccia partecipazione popolare al Festival, ci sposteremo da villaggio in villaggio (Brun, Batrix o Krakal a secondo degli eventi che spontaneamente vengono proposti localmente senza uno schema predefinito, cambiato di anno in anno). Pernottamento a KALASH BUMBURET : Hotel Alaxdar Post o Battu House o PTDC Hotel o Jinnah International Hotel o similare     

                                 

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7° GIORNO: MARTEDI’15 MAGGIO 2018 GIORNATA INTERA A BUMBURET VALLEY JOSHI KILAM FESTIVAL 2  Jeep F/B                   Durante la seconda giornata del Festival ci sposteremo nei vari villaggi della valle (Brun, Krakal o Anish, continuando a muoverci seguendo gli eventi dove programmati al momento) per partecipare alle danze coreografiche (a onda come una S) di gruppi di danzatori e ballerine locali e anche provenienti dai villaggi Kalash limitrofi, che si ritrovano per danzare e festeggiare presso la sommità del rispettivo villaggio (il Charsu) con ritmi molto frenetici e tra un tripudio di costumi e musica di tamburi, grida e fischi esilaranti. I Kafir Kalash ritengono la dea Jestak protettrice dei loro figli e delle loro case, sacrificando le capre agli Dei in occasione di alcuni eventi. Per questa conclamata adesione ad una fede pagana, Kafir – Cafiro – è un termine arabo (il contrario esatto di Musulmano, credente), esteso quanto è esteso il mondo islamico, ed ha un preciso significato dispregiativo: vuol dire pagano, infedele, idolatra. Mentre gli uomini vestono sostanzialmente alla stessa maniera dei Musulmani (salvo per un piccolo particolare distintivo: un ornamento – fiore, nastrino – che gli uomini Kalash portano sul Pacol, il berretto di panno), le donne hanno un costume uguale, quasi un’uniforme, che è diversissimo da quello delle donne musulmane. Esse infatti indossano abiti neri, stretti in vita da una fascia di stoffa multicolorata e portano al collo grandi file di collane, soprattutto di corallo, e come copricapo portano uno zucchetto decorato con perline colorate, cipree e monete del mare con un folklore diverso da quello pakistano (che è stata paragonato a quella dell’antica Grecia). ). Pernottamento a KALASH BUMBURET : Hotel Alaxdar Post o Battu House o PTDC Hotel o Jinnah International Hotel o similare                                                                                               VIDEO VIMEO                                    

8° GIORNO: MERCOLEDI’16 MAGGIO 2018 BUMBURET VALLEY – MASTUJ – 150 km, 5-7 h  Jeep F/B                                                                             Lungo il percorso odierno, il paesaggio è particolarmente suggestivo con i villaggi sparsi lungo il grande canyon alluvionale che congiunge l’altipiano di Panjikur alla valle di Kashgar e che oltre il Boroghil Pass scorre nel Yarkhun Gol, solcato a valle dal fiume omonimo. I ruscelli e i canali di irrigazione corrono attraverso i campi di grano e orzo fiancheggiati da alberi popolari, mentre nei villaggi quelli di albicocco sono diffusi ovunque. Si avrà modo di osservare ancora il Tirich Mir (la superba alta vetta dell’Hindu Kush, che fa capolino tra diverse angolazioni), la confluenza dei fiumi Chitral / Khunar e diversi punti spettacolari e panoramici sulle montagne dell’Hindu Raj: Mori Peak e Buni Zom 6542 mt. Pernottamento a Mustuj : Guest House locale o PTDC Hotel o Zarak Guest House o similare

 

 9° GIORNO: GIOVEDI’17 MAGGIO 2018 MASTUJ – GUPIS – 148 km, 8-9 h  Jeep F/B           Da Mastuj a Gupis attraversando lo Shandur Pass si avrà modo di fare diversi stop fotografici lungo il fondovalle del fiume Ghizer, che scorre parallelo all’Afghan Whakan Corridor (che separa il Pamir e il Tajikistan dal Karakorum Range) in uno dei rami principali della Via della Seta, che dal Centro Asia attraverso il Khunjerab Pass conduce all’India, ricco di testimonianze culturali e archeologiche di influsso Tibetano e Ghandara. Da Yarkhun in vista superba sul fiume Mastuj si sale lentamente costeggiando la riva orientale del fiume Laspur, che passa per il villaggio di Harchin, fino a giungere in cima allo Shandur Top (3800 mt), dove sono il Lago Shandur e lo Shandur Polo Ground. Qui si trova il più alto campo di Polo del mondo, in cui si svolge l’annuale Torneo di Polo con una partita giocata sul Top del passo tra le squadre dei Distretti di Chitral e del Ghizer, normalmente nella prima o seconda settimana di luglio. Proseguendo per Gupis, si costeggia il lago Khalti, il fiume Khalti con l’omonimo Ponte sospeso tibetano, la confluenza dei fiumi Ghizer e Yasiney  e il Gahkuch view point, giungendo a Phunder (2800m) al centro dell’omonima Valle, nota anche come “Piccolo Kashmir”, che gode di un panorama mozzafiato sul profondo lago blu Phunder Lake e sul fiume Ghizer. Pernottamento a Gupis o nei dintorni : Guest House o Piccoli Hotel a Gupis o Khalti Lake o Gahkuch  o similare                                                                  

                                                                                                                                                      

10° GIORNO: VENERDI’18 MAGGIO 2018 GUPIS – GILGIT – KARIMABAD-HUNZA   225 km, 6-7 h  Jeep/Bus F/B                                                       Procedendo da Gupis a Karimabad-Hunza attraverso splendide vedute delle valli di Gahkuch e Punial, si transita per Gilgit, una città lungo uno dei tanti rami della Via della Seta, che attraversa più a nord il Khunjerab Pass e che ha visto transitare da qui la maggior parte delle carovane dirette a Kashgar e Ferghana. Monaci cinesi buddisti, di ritorno dai pellegrinaggi in India, nel 5° secolo hanno trovato il Buddismo ampiamente praticato su queste terre. L’Induismo ha invece cominciato a infiltrarsi nel nord dell’India nell’8° secolo e probabilmente ha raggiunto Gilgit nel 10° sec. a seguito dei combattimenti con locali a filo di lama di sciabola delle forze invasive Shin, provenienti dal basso Indo. Tracce Shin permangono ancora nel locale idioma Shina, il dialetto ancora oggi parlato dal popolo omonimo Shina, nella regione del Gilgit–Baltistan. Dopo la visita al Bazaar di Gilgit (Raja e Saddar Bazaar) e al vecchio ponte sospeso sul fiume Gilgit, si raggiunge nei suoi dintorni la gola di Shuko Gah, sulla cui parete rocciosa di Kargah Nala si trova scolpito in stile tibetano il grande Kargah Buddha, risalente al VII secolo. Da Gilgit si prosegue per Karimabad-Hunza (99 km, 2-3 h), lungo la Karakorum Highway, con la strada che sale gradualmente di circa 100m di dislivello ogni 10 km. Lungo il percorso si effettuano diverse soste panoramiche per godere la vista spettacolare del monte Rakaposhi 7788m e la sua tipica corona di neve che cambia colore con la diversa intensità della luce. Il percorso è abbondante con campi terrazzati, in particolare albicocco, mela e noce, molto spettacolari sia quando sono in fiore che in autunno. Lungo la KKH non può mancare di fermarsi vicino a Chalt, nel punto esatto in cui i continenti si sono scontrati circa 60-70 milioni di anni fa, provocando la collisione dell’Indo-Pak continentale, sub-slittato sotto la placca eurasiatica, che ha originato la catena del Karakorum e dell’Himalaya. Adiacente a Chalt sono un War Memorial e il Kino Kitto, un sentiero scavato nella parete rocciosa a ZigZag, con un ponte ben visibile in una gola della montagna che ricorda un antico ramo della Via della Seta. L’arrivo a Karimabad (2500 m), la capitale di Hunza Valley, è emozionante; essa è l’unica città al mondo, dove si possono vedere cinque cime sopra i 7000m in tutte e quattro le direzioni. Il Monte Rakaposhi 7788m, il Diran 7256m, il Golden Peak 7027m, l’Ultar- I 7388 m e l’Ultar-II 7310m, con la sagoma della Principess Bobulimuting che si distende all’orizzonte dell’Hunza, rappresentano lo skyline più osservato da diversi viewpoints di Hunza  Pernottamento a Karimabad-Hunza : Al-Barkhat Hotel o World Roof Hotel o Hunza Embassy Hotel o Fairyland Hotel o similare

11° GIORNO: SABATO 19 MAGGIO 2018 HUNZA VALLEY TOUR – KARIMABAD – 10 km,   1-2 h  Bus F/B                                                                           Karimabad, precedentemente chiamata Baltit, è il capoluogo dell’Hunza Valley nel distretto Gilgit-Baltistan ed è posta a 2500 m. Il suo nome deriva dal Principe Karim Agha Khan, il capo spirituale della setta Nazari degli sciiti ismailiti. L’Hunza Valley è anche conosciuta come il luogo dove si trova il mito di Shangri-lá, la terra dove la gioventù è eterna. Questo mito dovuto alla longevità è alimentato anche da un buon tenore di vita locale insieme ad un mondo libero e lontano da militanti estremistici, da povertà e inquinamento. Lo scrittore statunitense James Hilton si è ispirato a questa valle per il suo romanzo “Orizzonte perduto” (1933), che a sua volta è stata fonte della sceneggiatura di ben 2 film omonimi. Anche qui i Borusho, abitanti di questa valle, dicono di essere i naturali discendenti dei soldati greci che facevano parte dell’esercito di Alessandro il Grande. La stessa ritenuta origine è anche comunemente accettata sui Pakhtuns di Pakistan e Afghanistan. Si visiteranno il Forte Baltit, antica sede del Mir dello stato di Hunza e costruito in stile tibetano, il Forte e il villaggio di Altit, vecchio di 900 anni e costruito dalla gente del Baltistan, abitata da etnia Borusho. Il Ganesh Old Village con il suo Forte e le Sacre Incisioni rupestri di Hunza concluderanno il tour con lo shopping finale presso il Karimabad Bazar di Hunza  Pernottamento a Karimabad-Hunza : Al-Barkhat Hotel o World Roof Hotel o Hunza Embassy Hotel o Fairyland Hotel o similare

12° GIORNO: DOMENICA 20 MAGGIO 2018 KARIMABAD – PASU – GULMIT – KARIMABAD – 145 km, 3-4 h  Bus F/B                                               Si parte in bus lungo la KKH Karakorum Highway in direzione del Khunjerab Pass, dove è il confine cinese, entrando nel Gojal Tehsil (distretto Gilgit Baltistan) nell’alto Hunza, di cui è stata capitale storica Gulmit (2408 m). Qui visiteremo il Museo locale, costituito all’interno di una casa tradizionale e la Casa dei Tappeti, gestito da una operativa di donne di etnia Wakhi Tajik. Attraversando il lungo Tunnel Long Life PAK-China Friendship (galleria fatta lungo la Karakorum Highway a cementare l’amicizia pakistana-cinese), faremo numerosi stop con viewpoint presso il Lago Attaabad, noto anche come lago Gojal (lago color turchese, formato a seguito della caduta di un’enorme frana nei pressi del villaggio omonimo), il villaggio di Pasu e i particolari graffiti rupestri, Pasu Glacier (uno dei ghiacciai bianchi della valle di Hunza) e Batura Glacier (il quinto ghiacciaio non polare più lungo del mondo, lungo 56 km), punto più settentrionale dell’itinerario prima di ritornare indietro. Ritornando a Karimabad, spettacolari sono le soste panoramiche sull’Hussaini Gojal Suspension Bridge (ponte tibetano sospeso che attraversa il Borit Lake nell’Hunza superiore), dove spesso transitano con le gerle donne e uomini di etnia Wakhi Tajik e sul Tupopdan “la montagna baciata dal sole”, noto anche come Cattedrale di Passu o Torri della Cattedrale per le sue altre creste, che si specchia sul fiume Hunza. Pernottamento a Karimabad-Hunza    Pernottamento a Karimabad-Hunza : Al-Barkhat Hotel o World Roof Hotel o Hunza Embassy Hotel o Fairyland Hotel o similare                    

13° GIORNO: LUNEDI’ 21 MAGGIO 2018 KARIMABAD – CHILAS – 300 km, 5-6 h  Bus F/B                                                                                                         Lungo la Karakorum Highway si segue il percorso del fiume Hindo, non mancando di fermarci nel punto in cui si scontrano tre catene montuose imponenti, il Karakorum, l’Himalaya e l’Hindū-Kūsh. Emozionante è la sosta al punto panoramico del Nanga Parbat 8125m, che è la 2° vetta più alta del Pakistan e la 9° del mondo, che ha la triste fama di “Montagna Assassina” per il suo alto indice di mortalità tra i suoi scalatori e ascensionisti e che è considerato il pilastro terminale dell’Himalaya occidentale. Si perviene infine a Chilas, dove, visitati i locali graffiti rupestri, si ha il pernottamento Shangri-La Hotel o Panorama Hotel o similare                                                               

14° GIORNO: MARTEDI’ 22 MAGGIO 2018 CHILAS – BESHAM 340 km, 6-7 h Bus F/B                                                                                                             Si continua attraversando il Kohistan e il Babusar Pass (4173m) lungo Kaghan Valley , seguendo la nota Karakorum Highway, probabilmente una delle strade più tormentate e transitate, seguendo i ripidi versanti verticali della stretta gola dell’Indo, dove è facile avvistare i numerosi e lunghi incolonnamenti di convogli e di camion molto decorati nel classico stile pakistano. Questa è anche una delle zone più selvagge del Pakistan, essendo poco controllabile dal governo il territorio che rimane appena oltre la strada principale. Il Kohistan (in persiano significa “Terra di Montagne”) è una delle aree geologiche più affascinanti della terra. Pernottamento a Besham : Hilton Hotel o Besham Continental Hotel o PTDC Hotel o similare                                                                                                    

15° GIORNO: MERCOLEDI’ 23 MAGGIO 2018 BESHAM – TAXILA – ISLAMABAD              270 km, 6-7 h Bus F/B                                               Proseguendo da Besham in direzione di Islamabad, attraverso Manshera e Abbodabad, si visita lungo il percorso Taxila. Essa è composta da 18 siti archeologici di notevole valore culturale, facenti parte del Patrimonio mondiale dell’UNESCO. TAXILA, circa 35 km a nord-ovest di Rawalpindi, è uno dei più importanti tesori archeologici del sub-continente indiano, con i resti di tre grandi città e decine di monasteri buddisti risalenti tra il 600 aC e il 600 dC. Situata al punto d’incontro delle rotte commerciali che collega la Cina, l’India, l’Asia centrale e l’Occidente, Taxila è stata incorporata in molti imperi ed è diventata il crocevia della cultura del mondo antico. Alessandro Magno giunse qui nel 326 aC tenendovi discussioni filosofiche con gli intellettuali residenti. Vi lasciò anche un presidio, ma il suo impero si disintegrò rapidamente dopo la sua morte a Babilonia. Ashoka, prima di ereditare l’intero territorio dell’Impero Maurya (che comprendeva anche la maggior parte del subcontinente con il Gange) intorno al 275 bC, fu viceré a Taxila. Egli introdusse il Buddismo a Gandhara, da dove la religione si diffuse in Asia Centrale, in Tibet e Cina. Ashoka morì nel 232 aC e poco dopo anche il suo impero decadde. In seguito i Greci Battriani dal nord dell’Afghanistan governarono Gandhara, costruendo una nuova città a Taxila, ora chiamata Sirkap, con un’innovativa pianificazione urbanistica a pianta squadrata regolare, con strade che si incrociano ad angolo retto. Intorno al 60 dC i Kushan (il cui regno multiculturale si estendeva dal Xinjiang cinese al mare di Aral, attraverso gli odierni Uzbekistan, Afghanistan e poi anche Pakistan, fino all’India Settentrionale) arrivando dall’Afghanistan estromisero i Parti, portando al suo massimo splendore nel II secolo dC l’impero Gandhara, esteso dall’Iran orientale alla valle del Gange. I Kushan costruirono quindi una nuova città a Taxila, diventando capoluogo di regione. I Kushan furono anche grandi mecenati del buddismo, che dal primo al quinto secolo dC era religione maggioritaria, e sotto il loro grande regno furono costruiti migliaia di stupa seguendo gli stimoli dell’arte Gandhara buddista del tempo. Intorno all’anno 455, un disastro si abbattè su Taxila con l’avvicinarsi degli Unni Bianchi, orde dall’Asia centrale correlate ad Attila, che devastarono sottosopra l’Europa. Oggi Taxila è un paradiso archeologo e vi sono ben tenuti un interessante Museo e otto siti sparsi a breve raggio. Tra i migliori oggi visitabili sono quelli di Jualian, Dharmarajika, Jandial e Skirkap.                                                Una nota di colore e costume viene riservata a Rawalpindi dalla finale visita presso il Truck Repair District, dove meccanici, pittori e operai lavorano in sinergia tra laboratori e officine di camion coloratissimi da riparare e dipingere come quadri naif in movimento, con decori che servono per chiedere prosperità agli dei ma anche per attirare clienti. Ultima cena pakistana presso il Melody Food Street a Islamabad, con pernottamento presto in vista della partenza il giorno successivo per l’Italia Pernottamento a Islamabad : Guest house standard o Cornation  Guest house o Casablanca  Guest house o Jasmine Guest house  o Sari Silk Road Guest house o Envoy Continental Hotel o Regency Hotel o similare

16° GIORNO: GIOVEDI’ 24 MAGGIO 2018 ISLAMABAD – ITALIA                                                                                                                                       Trasferimento all’aeroporto internazionale di Islamabad, dove svolte le pratiche burocratiche di uscita, si parte per rientrare in Italia. Dopo un breve transito aeroportuale a Istanbul, si riparte con nuovo aeromobile per la città italiana di destinazione      Fine dei servizi di Viaggi Tribali                

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